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Questa mattina è stata presentata presso la Sala della Giunta del Comune di Rimini “Inclusive Care” Una sperimentazione di livello nazionale che mette insieme cura ospedaliera e scuola, a servizio del territorio e delle famiglie con figlie e figli ricoverati all’Ospedale  ‘Sol et Salus’ di Rimini. A presentare il contenuto e gli obiettivi del progetto, questa mattina, sono intervenuti nella sala giunta del Comune di Rimini, il sindaco Jamil Sadegholvaad, la vicesindaca con delega alle politiche educative, Chiara Bellini, l’assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia – Romagna, Raffaele Donini e il presidente dell’ospedale Sol et Salus, Matteo Vaccari.

Già 40 le giovani e i giovani pazienti che hanno preso parte ad “Inclusive care”, il progetto nato dal ‘Protocollo di intesa siglato tra Comune di Rimini, l’ospedale accreditato Sol et Salus (sede del servizio sperimentale),  Coop.sociale Il Millepiedi, Centro di iniziativa democratica degli insegnanti (C.I.D.I.) e Università degli studi di Bologna, Dipartimento Scienze dell’educazione’.

L’ospedale Sol et Salus, nel solo 2023 ha assito 317 minori  in età scolare, provenienti da ogni parte d’Italia, che affrontano degenze per interventi chirurgici e attività di riabilitazione con una permanenza media in struttura di circa 25 giorni, un periodo importante nel quale l’alunno e l’alunna restano potenzialmente disconnessi dall’attività didattica quotidiana e dalle correlate attività educative e di socializzazione. I dati nazionali relativi alla disabilità motoria mostrano inoltre una prevalenza di questa condizione tra i giovani studenti, che evidenziano l’importanza e la necessità di programmi innovativi e sperimentali a livello territoriale.

L’empatia oltre la cura e la scuola

L’importanza e la centralità dell’intelligenza emotiva nel contesto sanitario pediatrico viene sviluppata fornendo strumenti e tecniche per una migliore comprensione e gestione delle emozioni. Inclusive care si configura come un progetto all’avanguardia per superare la normopatia nei processi di cura, enfatizzando l’importanza dell’empatia da parte ci chi si occupa dei pazienti a tutti i livelli, specialmente nel contesto del processo di riabilitazione volto a superare o ridurre la disabilità motoria.

Il progetto è supportato integralmente dal Professor Giovanni Maio, medico e filosofo nonché professore di Etica Medica presso l’Albert-Ludwigs-Universität di Freiburg, e rappresenta un’avanguardia nel campo della ricerca clinica e psicologica per il trattamento dei bambini con disabilità. Attraverso questo progetto, l’Università di Freiburg collaborerà con Sole et Salus per costruire modelli di educazione/formazione che prevedono un’analisi approfondita delle percezioni culturali e sociali della disabilità, un focus sul vissuto del minore, un approccio etico alla disabilità e una educazione alle emozioni. L’approccio multidisciplinare mira a trasformare il trattamento e la cura dei bambini disabili in un processo più umanistico e sensibile, basato su un’etica medica solida e su una comprensione profonda delle diverse realtà della disabilità.

L’innovazione scientifica a servizio del territorio

Il progetto si caratterizzo per un approccio integrato, in grado di garantire che le pratiche adottate siano basate su solide basi scientifiche, permettendo un trattamento più preciso e personalizzato. Come? attraverso l’adozione di strumenti di valutazione validati e uno studio osservazionale per testare la fattibilità e l’efficacia delle scale e delle procedure scelte, in grado di offrire dati per la pianificazione di future ricerche e assicurando che i risultati siano significativi e applicabili a un contesto reale. Prevista anche la formazione del personale, cambiando il modo di approcciare la disabilità, enfatizzando la valorizzazione delle potenzialità individuali, un approccio innovativo che sposta l’attenzione dalle limitazioni alle capacità.

A che punto siamo

Il progetto “Inclusive Care”, attivo dal 27 novembre 2023 si svolge ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15:30 alle 17:10, con un briefing per gli operatori dalle 17:10 alle 17:30. Le attività si tengono presso “Casina nel Bosco”, una struttura esterna raggiungibile da un percorso specifico e accompagnata da oss-genitori. Il progetto utilizza due aule principali, “Aula Arcobaleno” e “Aula Studio”, oltre a un’aula d’emergenza e un bagno attrezzato.

Le aule sono equipaggiate con tavoli, sedie, lavagna interattiva, microscopio, materiali per attività creative, giochi educativi, e un PC con stampante. Il personale include una coordinatrice pedagogica comunale, educatori della Coop. Mille Piedi, insegnanti volontari del CIDI, e operatori di Sol et Salus, come una psicologa pediatrica, infermieri, e un fisioterapista. Gli operatori comunicano tramite drive, gruppo WhatsApp, mailing list, e incontri mensili.

L’utenza del progetto va dai 4 ai 20/21 anni, con difficoltà cognitive o motorie. Il progetto coinvolge attualmente 40 utenti, nati tra il 2002 e il 2019, con diverse patologie di base, come paralisi cerebrali infantili, sofferenza perinatale, e malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT). Tra i partecipanti, alcuni presentano condizioni come tetraparesi ed emiparesi, e sono stati sottoposti a interventi chirurgici agli arti inferiori o superiori.